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ROMPERE IL SILENZIO

Nel 2022 Albolina Film e Edition Raetia presenteranno un documentario per il cinema (in coproduzione con la radiotelevisione austriaca ORF) e un libro sugli abusi sessuali sui minori nel Tirolo austriaco e in Alto Adige.

Il titolo provvisorio è “Rompere il silenzio – Gegen das Schweigen”. Regista del film sarà Georg Lembergh, che ha già diretto il fortunato documentario “Il paese sommerso”.

 

 

Logline

 

Tra le montagne del Tirolo austriaco e dell’Alto Adige vige da secoli un’unica regola sin dall’infanzia: stringere i denti, diventare forti, fare ciascuno la propria parte. In questo clima di repressione quasi totale delle emozioni gli abusi sessuali sui bambini sono rimasti più a lungo che altrove un argomento di cui vergognarsi, un problema taciuto e non risolto. Ma anche qui il muro del silenzio comincia lentamente a sgretolarsi.

Nel documentario alcune vittime cercano coraggiosamente di superare questo tabù e raccontano gli abusi sessuali patiti in famiglia, negli ambienti sportivi, in chiesa e tra le mura domestiche. Le loro storie sconvolgenti lasciano senza parole ma infondono anche coraggio e speranza, testimoniano di una forza, capacità di resistenza e dignità indomabili.

 

 

Contesto

 

Gli abusi sessuali sui minori avvengono in tutti i Paesi del mondo e sono un problema che coinvolge tutte le classi sociali. Come testimoniano le statistiche sono più frequenti in famiglia e nella cerchia sociale più ristretta. Un numero di casi inferiore si verifica poi nella scuola, negli ambienti ecclesiastici, sportivi e così via, con significative variazioni da Paese a Paese.

 

Tuttavia nel complesso le cifre di questo dramma sono enormi. L’OMS (Organizzazione mondiale della sanità) stima che nella sola Germania siano un milione le ragazzine e i ragazzini che hanno patito, o tuttora patiscono, violenze sessuali. Se pensiamo alla popolazione di un’intera scuola, per esempio 1000 bambini o ragazzini, significa che oltre 50 di essi sono prigionieri di questo abisso: un numero impressionante.

In Austria la Commissione Klasnic, istituita nel 2010, in dieci anni ha disposto risarcimenti e assistenza terapeutica per oltre 2300 vittime di abusi sessuali. Gran parte dei casi risale addirittura agli anni Sessanta e Settanta del secolo scorso.

 

In Austria e in Germania negli ultimi 10 o 15 anni il problema degli abusi sessuali è emerso con forza grazie a inchieste, commissioni di indagine, articoli e libri. Il dibattito su questo tema sta conquistando un po’ per volta una posizione centrale nella società, mentre nella prevenzione degli abusi e nell’atteggiamento verso le vittime e i colpevoli molte cose sono cambiate in meglio.

 

In Alto Adige, invece, per quanto riguarda la denuncia degli abusi sessuali sui minori c’è ancora molto da fare. La pressione sociale volta a mantenere una cappa di silenzio è elevata e sono poche le persone colpite che hanno il coraggio di esporsi e chiedere assistenza psicologica.

Considerando i numeri enormi relativi ai Paesi confinanti è probabile che la quantità esigua di vittime che si rivolgono alle istituzioni competenti della Provincia autonoma di Bolzano e della Chiesa non rispecchi affatto la diffusione del fenomeno. Si può supporre che i casi sommersi siano moltissimi.

 

 

Quali risultati si propone di ottenere questo progetto?

 

Intervistando con delicatezza le persone abusate si punta a sensibilizzare la società nel suo insieme e a far maturare un’attenzione adeguata verso il problema che spinga a osservare più a fondo, a porsi le giuste domande e a concedere maggiore fiducia alle vittime.

Per questo il film e il libro non si occupano dei colpevoli o delle singole istituzioni colpite dagli abusi sessuali, ma concentrano l’attenzione sulle vittime e sul loro percorso di elaborazione e di guarigione. Ascoltare semplicemente le persone colpite, restituire loro voce e dignità è un primo passo di estrema importanza sul piano sociale. Dai racconti risulta evidente quali effetti profondi producano gli abusi sessuali sull’intera esistenza delle persone e quanto sia lungo e faticoso il processo di guarigione. Come hanno fatto a elaborare esperienze così destabilizzanti, spesso quasi impossibili da descrivere, e a ritrovare la propria identità? Come sono riuscite a liberarsi del loro ruolo di vittime e condurre una vita nuova nel segno dell’autodeterminazione? Queste domande sono al centro del film e del libro.

Il confronto con le eccezionali protagoniste e protagonisti di queste vicende infonde coraggio e accende la speranza che, nonostante gli abusi patiti, sia possibile arrivare a condurre una vita piena.

 

Un appello

 

Per il progetto cerchiamo altre persone che abbiano subito abusi sessuali e che siano disposte a raccontare la propria storia. Ci impegniamo a procedere con la massima cautela, in totale accordo e garantendo l’anonimato a chiunque lo desideri.

 

Deine Kontaktperson ist:

Georg Lembergh

Regisseur von „Gegen das Schweigen“

0043 664 450 75 63

office@georglembergh.com

Lembergh Autorenfoto Filmseite GdS.jpg
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